Soluzioni
Rivestimenti in resina
Rivestimenti superficiali atti a migliorare la resistenza, la durabilità e l’igiene delle pavimentazioni industriali;
QuestI cicli di intervento consistono nella realizzazione,
sulla superficie adeguatamente preparata, di un rivestimento resinoso a basso- medio-alto spessore realizzato sovrapponendo diversi strati di formulato resinoso e conferendo alla pavimentazione alte resistenze meccaniche ed un buon grado di finitura estetica.
Si possono realizzare rivestimenti ad alta resistenza per grandi industrie pesanti o grandi logistiche, rivestimenti per industrie alimentari o dove necessita una frequente e accurata pulizia,, rivestimenti altamente estetici per il commercio e residenziale e rivestimenti ad alto spessore per il ripristino di vecchie pavimentazioni;
Trattamenti antipolvere
Impregnanti sintetici che eliminano la polverosità delle pavimentazioni industriali;
Questo ciclo consiste nella realizzazione di un rivestimento mediante applicazione di resine molto fluide per lo più in soluzione con lo scopo di legare le particelle superficiali chiudendo i pori, limitando la porosità, la formazione della polvere e facilitandone la pulizia senza però formare una pellicola continua (UNI 8297)e senza proteggere la pavimentazione dall’usura e dal degrado;
Il ciclo ANTIPOLVERE è particolarmente adatto per tutte le pavimentazioni nuove, adibite a magazzino o deposito e dove si voglia soprattutto preservare e proteggere la pavimentazione, senza avere un grado di finitura estetica particolare data la colorazione trasparente del rivestimento.
Pavimenti stampati
Pavimenti ad alto contenuto estetico che ricreano pietra naturale, roccia, mattoni e legno.
Questi pavimenti , del calcestruzzo ne mantengono la caratteristica e la praticità ma con una superficie ad alto impatto estetico che ricrea la pietra naturale, la roccia, i mattoni e addirittura il legno. Sono la soluzione ideale per aree interne ed esterne, sia in zone pubbliche che residenziali come viali, giardini, piscine, ville ed appartamenti. Garantisce velocità di realizzazione, durata nel tempo e straordinaria resistenza. Il pavimento stampato è adatto in tutte le situazione dove si vuole unire resistenza e compattezza del calcestruzzo, un ottimo effetto estetico e un buon rapporto di qualità/prezzo.
Pavimenti a superficie continua e planarità garantita
Pavimenti senza giunti di contrazione e con planarità superiore a quanto previsto nel cap. 6.1.1 della Uni 11146.2005. Nuove tecnologie ormai sperimentate da anni permettono la realizzazione di pavimentazioni industriali ad alta prestazione in termini di durabilità e con la completo annullamento degli interventi di manutenzione. Infatti l’utilizzo di particolari additivi nel calcestruzzo in abbinamento a specifiche armature, permettono la completa eliminazione dei giunti di contrazione o controllo spesso colpevoli di notevoli costi di manutenzione legati all’utilizzo sulle pavimentazioni di transpallet con notevoli carichi e piccole ruote piene. Pavimentazione senza giunti di contrazione sono adatte ad aree ad alta densità di traffico di carrelli con ruote dure, di spessore variabile e per ogni tipo di carico, specialmente nel settore logistico.
Pavimenti a pastina
Pavimenti classe B e C Uni 11146.2005 “Pavimenti in calcestruzzo ad uso industriale. Criteri per la progettazione, la costruzione ed il collaudo”.
Sul calcestruzzo fresco, posato in opera a quota inferiore del piano finito, viene applicato a “PASTINA” un determinato quantitativo di miscela costituita d’aggregati, cemento ed eventuali ossidi colorati.
La quantità di miscela è indicata in ragione di 10-20 kg a mq. a seconda dello spessore richiesto.
A differenza dello spolvero il metodo a pastina prevede la stesura di una miscela già idratata e quindi è possibile determinarne la quantità con l’accortezza di dimensionare l’aggregato in funzione dello spessore; In funzione dell’utilizzo della pavimentazione si possono utilizzare degli aggregati con una resistenza all’abrasione maggiore (scala mosh > 7) come corindone sintetico , ghisa selezionata, basalto o polveri metalliche; Diverse sono anche le colorazioni disponibili: grigio naturale, rosso, nero antracite, tabacco, verde, panna; azzurro, giallo.
È indicato quando sussiste una alta azione abrasiva sulla pavimentazione e quindi c’è la necessità di una alta resistenza all’abrasione.
Questo tipo di pavimento è Indispensabile quando viene richiesta una planarità ≤ di 3 mm su 2 mt.
Pavimenti a spolvero
Pavimenti classe A e B Uni 11146.2005 “Pavimenti in calcestruzzo ad uso industriale. Criteri per la progettazione, la costruzione ed il collaudo”.
Sul calcestruzzo fresco, posato in opera a quota piano finito, viene applicato a “SPOLVERO” un determinato quantitativo di miscela anidra costituita d’aggregati, cemento ed eventuali ossidi colorati.
La quantità di miscela è indicata in ragione di 2-4 kg a mq. e comunque in funzione delle condizioni climatiche e delle capacità di incorporo del calcestruzzo. La miscela infatti deve idratarsi con l’umidità presente nel calcestruzzo fresco e troppa miscela può causare fenomeni di scartellamento per mancata idratazione e aggancio del rivestimento.
In funzione dell’utilizzo della pavimentazione si possono utilizzare degli aggregati con una resistenza all’abrasione maggiore (scala mosh > 7) come corindone sintetico , ghisa selezionata, basalto.
Diverse sono anche le colorazioni disponibili: grigio naturale, rosso, nero antracite, tabacco, verde, panna; azzurro, giallo;
È indicato nelle più disparate applicazioni, dal singolo garage di abitazioni private al piazzale esterno di piattaforme logistiche o come piattaforma di lavoro per officine e industrie; il pavimento a ‘spolvero’ da anni rappresenta una soluzione particolarmente flessibile e affidabile con un ottimo rapporto qualità/prezzo;
Sigillatura poliuretanica
Consiste nella sigillatura definitiva dei giunti di costruzione e contrazione con mastici poliuretanici a basso modulo elastico, resistenti agli idrocarburi.
Laser screed
La tecnologia Laser Screed permette l’utilizzo di un calcestruzzo a bassa consistenza (S3) e basso rapporto a/c, con conseguente minor ritiro igrometrico e plastico con diminuzione della probabilità di fessurazione della pavimentazione. Fondamentale è l’incremento della resistenza nella parte superficiale della pavimentazione, soprattutto nei casi di notevoli carichi dinamici.
L’utilizzo della Laser Screed è indicato con elevati spessori del calcestruzzo e permette l’utilizzo diametro massimo dell’inerte > 30 con notevole aumento del momento resistente della pavimentazione;
Può essere utilizzata sia con armature tradizionali che con armature tridimensionali come fibre in acciaio o sintetiche strutturali.
Fibre sintetiche strutturali
Esistono varie tipi di fibre che vengono utilizzate (da sole o in mix) in funzione del compito che devono assolvere; ognuna di queste garantisce determinate caratteristiche al calcestruzzo.
Le fibre più utilizzate sono in materiale polimerico come polipropilene, polietilene, polietere e nylon.
Le fibre inoltre si distinguono in base alle loro dimensioni in microfibre ( idonee a contrastare le piccole fessure del ritiro plastico) e macrofibre (idonee a contrastare le fessure del ritiro igrometrico).
Esistono infine le fibre sintetiche strutturali che vengono utilizzate per migliorare il comportamento di una struttura con riferimento agli stati limite di esercizio.
In questo caso le fibre vengono utilizzate in accoppiamento con l’armatura convenzionale e vanno a costituire una microarmatura tridimensionale omogeneamente distribuita nel calcestruzzo.
Fibre d'acciaio
Trattasi di una armatura tridimensionale della pavimentazione industriale costituita da fili d’acciaio a basso contenuto di carbonio, diametro da mm 0,8 – 1.20 lunghezza mm 30-60, dosate nel calcestruzzo per una quantità variabile da Kg. 15 fino a Kg. 40; caratteristiche e quantità in funzione dei carichi a cui sarà sottoposta la pavimentazione.
L’effetto benefico principale offerto dalle fibre è quello di migliorare la duttilità del conglomerato nella fase successiva all’innesco del fenomeno fessurativo, cioè la tenacità.
Infatti la presenza di fibre nella matrice cementizia previene la propagazione delle fessure, che si generano nel calcestruzzo a causa dell’insorgere di tensioni di trazione (dovute al ritiro e/o ai carichi esterni) che, già a bassi livelli di intensità, superano la resistenza a trazione del conglomerato, determinando la frattura della matrice cementizia.
A dosaggi di fibre piuttosto elevati le fibre migliorano sensibilmente anche la resistenza a flessione (trazione) e a taglio del calcestruzzo nonché il suo modulo elastico e si può anche arrivare a bloccare l’evoluzione del fenomeno fessurativo.
Giunti metallici
Trattasi di inserimento nel giunto di costruzione di un cassero metallico a perdere con doppio profilo superiore in acciaio mm 50×8 corredati da appositi perni per l’ancoraggio alla pavimentazione. L’inserimento del profilo metallico protegge lo spigolo della pavimentazione da lesioni dovute al passaggio dei carrelli elevatori. Si rende indispensabile l’utilizzo quando è prevista la presenza di transpallet con ruote in vulkolan.